Fed: Yellen al voto del Senato giovedì, tapering il suo primo compito
L’America anticipa e l’Europa segue. Potrebbe essere questo il motivo dominante nella politica economica attuale. Mentre la Fed è ormai un lustro che immette copiosamente moneta sui mercati, ottenendo finalmente dei risultati come una disoccupazione stabile intorno al 7,2-7,3%, una salita degli indici azionari e un’inflazione corretta, in Europa si portano i tassi ai minimi storici e si pensa a un aumento della politica di immissione di liquidità per rivitalizzare un’inflazione troppo bassa e un’economia ancora traballante. Tra le due realtà economiche il gap che si è aperto sta diventando importante. Speriamo che Draghi abbia la lucidità di intervenire in tempo. Giovedì è la data della prima uscita di quello che sarà il nuovo presidente della Federal Reserve, Janet Yellen e capiremo qualcosa in più circa la politica economica che seguirà a quella portata avanti da Ben Bernanke negli ultimi anni. Dopo gli ultimi dati afferenti la disoccupazione della settimana scorsa, con la creazione di un numero di posti di lavoro di 204mila unità davvero notevole rispetto alle previsioni, a Wall Street si comincia a temere che il momento del tapering, ovvero la riduzione delle iniezioni di liquidità da parte della Fed, sia davvero giunto.
Euro/dollaro
Il rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro ha subito uno stop ieri. Il cambio euro/dollaro è tornato a circa 1,34 dopo che il biglietto verde aveva recuperato circa il 3,2% negli ultimi giorni. Adesso siamo nei dintorni di 1,3390/3370 e lo scenario rimane ampiamente ribassista. Il target degli 1,3200 è alla portata.
Mauro Masoni, Market analyst CMC Markets
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